Artigianato

L’arte del merletto lavorato al tombolo, attività popolare e antichissima, ha conosciuto ad Offida, il suo massimo splendore tra il 400’ e il 500’, grazie alla forte richiesta...

I MERLETTI DI OFFIDA

L’arte del merletto lavorato al tombolo, attività popolare e antichissima, ha conosciuto ad Offida, in Provincia di Ascoli Piceno, il suo massimo splendore tra il ‘400 e il ‘500, grazie alla forte richiesta di merletti per uso liturgico, tuttora conservati nei monasteri della zona. Quali siano le origini e la provenienza di tale tradizione resta un problema irrisolto da parte di storici e ricercatori. Deve comunque la sua comparsa alla necessità di aggiungere ai lembi delle vesti e della biancheria un elemento di valore artistico e di funzione estetica, in modo da renderli più preziosi e attraenti. Da allora, questa lavorazione si è protratta nei secoli: ancora oggi l’arte del merletto a tombolo si trasmette da madre in figlia e la tradizione continua perché essa è viva nell’animo delle offidane, che sono fiere di sentirsi artiste. Oggi le artigiane di Offida producono soprattutto centrini, tovaglie, copriletti e fazzoletti, ovvero oggetti la cui finalità pratica è solo un pretesto per esibire un’arte raffinata.

IL RAME BATTUTO

In Abruzzo, la significativa presenza di artigiani del rame battuto è dovuta alla secolare permanenza, lungo la costa adriatica, di una forte comunità di gitani, abilissimi in questo tipo di lavorazione. Oggi, pur essendo sostituita da procedimenti industriali, è ancora possibile trovare artigiani che continuano a produrre a mano conche, tegami, bracieri, fioriere e vasi. Il rame viene lavorato con la “tecnica dello sbalzo”, prendendo così le sembianze di un antico bassorilievo. L’origine antichissima di questa attività trova la sua massima espressione soprattutto nella conca con mestolo, oggetto tra i più noti dell’artigianato del rame, vero e proprio simbolo dell’Abruzzo nel mondo. Oggi, le botteghe artigiane orientano la loro produzione su oggetti per la casa, quali padelle, stampini per dolci e oggetti d’arredo.

INCISORI DI CUOIO

Fin dall’alba dei tempi, l’uomo si è servito della pelle degli animali catturati per migliorare le sue precarie condizioni di vita. Dagli Etruschi ai Romani, al Medio Evo, la lavorazione del cuoio ha conosciuto momenti di grande importanza. Gli incisori venivano considerati degli artigiani molto vicini agli artisti, anzi, alcuni disegni provenivano proprio da celebri sculture e famose pitture murali. Gli incisori creavano poi delle loro opere d’arte, molto apprezzate dai signorotti dell’epoca, che nel cuoio finemente lavorato vedevano anche il segno del potere e della ricchezza. In Abruzzo è famoso il laboratorio dei fratelli Savini, che hanno esportato le loro opere in tutto il mondo. Una di queste è esposta nel Museo d’Arte Moderna di New York.

ORAFI DELLA PRESENTOSA

Tra il Duecento e il Cinquecento, l’artigianato orafo ha conosciuto in Abruzzo uno dei suoi momenti di massimo splendore. La massima concentrazione di capolavori (soprattutto croci, calici e ostensori) si trova nelle piccole e grandi chiese della regione. La più nobile espressione dell’arte orafa abruzzese, resta comunque la “Presentosa di Scanno”. Si tratta di una spilla di fidanzamento in filigrana lavorata, simbolo d’amore per le donne del luogo, che ha al centro due cuori intrecciati in argento e lungo i lati tanti minuscoli cuoricini d’oro. Altrettanto rinomate le “Sciacquajje”, orecchini caratteristici, realizzati nell’area frentana e della Majella. Le botteghe orafe sono diffuse un po’ in tutta la regione, anche se Scanno, Pescocostanzo e Guardiagrele, risultano le zone con la tradizione orafa più prestigiosa.